IL LIBRO
DEL CUORE – Parte Quarta
Quando mia
Madre si dipinse gli occhi per la prima volta, era una ragazzina intrepida ma
di buon sangue blu che cercava fortemente di ammirare la splendida luce che
vedeva negli occhi di mio padre. Voleva riflettersi dentro e guardare in
profondità perché sapeva che lui l’avrebbe portata all’essenza di se stessa,
del suo essere donna e madre poi.
Mi chiamava
forte per nome, mio Padre e mi stringeva a sé, era un uomo buono e di poche parole, era grande ma non
proprio nella sua fisicità.
Aveva molti
interessi, molti amici, sentiva spesso l’esigenza di stare solo e di imbattersi
nella voce di Dio in profonda solitudine.
Amava
entrare in contatto con la sua Voce profonda, amava restare congiunto in
meditazione; così ho capito, rubato ed imparato a mettermi seduta in posizione
come faceva lui, chiudevo gli occhi e sbirciavo i suoi movimenti.
Fermo.
Sapeva
restare fermo per ore quando aveva bisogno di mettere pace alle sue mille
domande, sapeva cogliere negli occhi della gente forti momenti di dolore e di
tanta lealtà nel cambiamento.
Sapeva
infondere coraggio.
Sapeva
combattere e ritirarsi quando era stanco.
Sapeva
vincere le sfide della vita, la quotidianità ardua e severa a volte.
Sapeva
vincere e portarmi a casa un sorriso.
Mia madre
era bellissima.
Una donna
unica e corretta.
Un sole
fermo davanti ai miei occhi.
Una nuova
lacrima scende ed incontra Lei, ancora.
Ci sono dei
giorni che sento soltanto la sua voce, le sue parole che rafforzano la mia
calma e le mie mani per poter scrivere.
Rafforzo me
stessa così, in un piccolo battito di ciglia ancora, poi la stanchezza ed un
nuovo piccolo sorriso e la sua voce ancora che mi suggerisce di riposare ora..
Ora è Tempo
di Cambiamenti, ora è Tempo di Vita mia.
La mia
bellissima Mamma.
Il mio
coraggioso Papà.
La vita
nella riserva spesso era tormentata dai rumori dei passi svelti della gente,
dagli zoccoli dei cavalli ma, un frastuono pesante era forse quello dei dubbi
che nutriva mio Padre nei momenti di stanchezza in cui aveva bisogno di
scegliere per il bene degli abitanti senza creare conseguenze e ribellioni.
Ma come si
fa a prendere una decisione che sappia “guardare” tutti in ugual modo e farla
scivolare tra le dite della gente, accettandola con umiltà?
E’
necessario diventare forti e tenaci, meditativi e nell’azione al tempo stesso,
sicuri, fermi.
Mio Padre
aveva tutte queste doti, sapeva confidarsi con il Dio che era in lui e farsi
accogliere da momenti di profonda audacia d’amore.
Sapeva
osservare e poi voltare i suoi passi sicuri ed imboccare nuovamente quel
percorso di vita che era quello della riserva unita.
Sapeva
contemplare in spazi chiusi, come la nostra tenda, la nostra casa, la mia isola
di sicurezza, e sapeva perdersi in spazi aperti, in pianura interminabili di
natura e li, conoscere, leggere attraverso i pensieri cosmici, domandare ed
essere dissetato da tanta Energia Solare.
Io andavo da
mio Nonno, il Vecchio Saggio, nelle alte pianura, dove risiedevano gli Anziani
della riserva, i Dotti.
Mi rivolgo a
lui ancora oggi nei miei tempi moderni, in completa autonomia delle mie
sostanze vitali.
Mi inchino
davanti a lui, cerco spesso il suo abbraccio che giunge ancor prima io arrivi.
Mi aiuta a
salire, mi aiuta a guardare i miei passi, mi aiuta a leggere le esperienze di
vita, mi parla in maniera chiara e semplice, mi dona la sua coperta per
avvolgermi e non sentire il freddo di quelle altezze, mi sorride facendo
risaltare meglio le sue rughe di saggezza, poi mi aiuta a scendere un pochino e
a liberarmi dalle paure, dalle nausee e dai miei “perché”.
Ritorno
bimba quando c’è lui con me, mi sento nuovamente quella bimba giocosa e
sorridente che sente poco il testo umano e si lega con forza alla Divina
Energia.
Mi sento
libera e non avvolta dalla coperta umana ma da una forte protezione stellare.
Sento la mia
mano unita alla Luna che c’è ancora in Cielo e che mi guarda ricoprendomi di
cose non conosciute.
La Relazione
d’Amore più alta con il mio Destino, con il mio sapere, con il mio Essere, con
il mio conoscere è ancora questa.
Sono una
donna dei tempi moderni che veste ancora il suo abito preferito degli Apache.
Il mio
sguardo è sempre quello, vita dopo vita non cambia ma si rafforza.
Passo dopo
passo, il mio cammino diventa più lento e calmo come lo scorrere di quel fiume
che attraversava la nostra riserva.
Il Sole c’è.
Il Grande
Spirito indossa sempre la sua meraviglia.
Laura
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