Sabato, 7 luglio 2012
“Gli incontri più importanti sono
già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano.”
Paulo Coelho
“L’Anima, che troppe volte metti sotto i piedi, l’anima che…tiro fuori quando non mi credi, l’anima…che a volte ti fa ragionare anche se hai voglia di lasciarti andare…a volte credo di stare bene, pensando a quello che mi conviene…dimentico il mondo che respira per averti vicina…”
L’Anima.
Così cantava una canzone
vecchio stile di Pino Daniele.
Così anch’io osservo il
mondo che giace inerte questa notte.
A volte si pensa che
tutto succeda a caso, senza un sincero piano di sincronizzazione che più di
qualcuno attua.
La nostra vita non è in
balia del caso e non vive in superficie, tenta di farlo alcune volte, ma non è così.
La nostra vita è frutto
di un piano divino e cosciente molto più alto, un destino già tracciato in
parte, come le pagine di un libro non ancora mandato in stampa perché può
essere ancora fresco di una mano che porta nuove modifiche, che cambia, che
sposta, che aggiunge o toglie, che ripete o rinuncia e cambia stile, cambia le
parole, a volte le ultime frasi. Magari poi si cancellano definitivamente o le
si rimettono all’inizio del capitolo, così tutto diventa più lineare, meno
complicato agli occhi di legge.
Così salta, si muove ed
anticipa a volte, la nostra vita.
Così mi muovo io, così ti
muovi tu.
E’ un segno del tempo che
cambia e che ci aiuta a vedere o a nascondere.
Io non nascondo ma voglio
guardare.
Voglio rieducare la mia
vita, riprenderla forte e tenace più che mai.
E quando incontriamo
qualcuno che ci cambia nettamente la vita, che facciamo?
Quando quel “qualcuno” si
avvicina a noi nel nostro momento onirico, mentre sogniamo e siamo proiettati
in un’altra direzione, stiamo “guardando” altro, che facciamo?
Lo accogliamo o
ce ne dimentichiamo?
Mentre quel “qualcuno”,
la sua anima, ci viene a raccontare che la nostra vita si sta dirigendo in
un’altra direzione, che il treno non è ancora partito perché sta aspettando
soltanto noi e che c’è davanti ai nostri occhi un nuovo inizio, una vita
diversa da prima, che qualcosa bisogna fare, bisogna apportare modifiche nella
nostra quotidianità, che facciamo?
Lo ascoltiamo o tappiamo occhi e orecchie?
Otto anni fa mi sono
trovata in una situazione così, così forte e folle al momento.
Non volevo capire ma mi
ha segnata il mattino seguente, al mio risveglio.
La mia vita è stata
decisamente e saggiamente modificata da quel mattino.
Mi sono sentita diversa
da quella che conoscevo, un’altra parte di me, di me stessa entrava nel gioco e
non la conoscevo.
Ho rallentato tutto,
quasi ferma mi sono lasciata guidare dal sogno rivelatore. Non poteva essere
ma, non potevo nemmeno far finta di nulla e continuare a camminare nella mia
vita a denti stretti, ignorando.
O cercato l’aiuto di qualcuno, di una persona capace ed
esperta di regressioni. Leggevo molto su quell’argomento negli ultimi mesi e,
capivo che quella era parte della strada che avrei dovuto percorrere per capire
il messaggio del sogno di quella notte, il resto poi, lo avrei fatto da sola,
lavorando su me stessa.
E’ davvero chiaro il destino molte volte, parla un
linguaggio semplice.
In quel periodo studiavo
le tecniche di Regressione e, la vita, mi stava offrendo l’’opportunità di
mettere in pratica, di fare esperienza di ciò che cercavo.
Leggevo di ipnosi
regressive, ovvero di momenti di sedute terapeutiche sotto ipnosi guidate da
psichiatri per giungere al nocciolo di problematiche fisiche o risalire a
momenti di vita passata, per comprendere i meccanismi di ciò che si andava
manifestarsi durante quel proprio momento di esistenza. Si poteva così
comprendere lo scopo di tanti dolori esistenziali e conoscere le persone che si
avevano accanto: quale era ancora il motivo che ci legava a loro?
Una seduta di ipnosi non
era ciò che volevo!
Non volevo essere
“addormentata” e poi “risvegliata” senza sapere.
Volevo molto di più:
essere sveglia.
Volevo guardare, spiare
ed osservare visi e volti e sentieri di chi mi stava tormentando in quel
momento.
Poi, un bel giorno è arrivato il momento: mi
sono sottoposta alla mia prima seduta di regressione, ovviamente senza essere
ipnotizzata.
Tutto era limpido e
nitido davanti ai miei occhi.
Restavo lì e guardavo il
film delle mie vite antecedenti, tutto racchiuso in più sequenze di immagini.
Mi riconoscevo e riconoscevo il volto di chi mi parlava, ovvero capivo chi era
in questo mio presente.
La prima immagine è stata
quella di mio Padre Spirituale, il mio Maestro: Mantra.
Un’ Apache con un
copricapo folto di piume in sella ad una cavallo altissimo, non ricordo il
colore, scuro forse.
Mi chiese di seguirlo e
mi ha accompagnato durante tutto il mio film e nelle sedute a seguire, sempre
accanto a me, senza lasciare la mia mano.
Mi spiegò il sogno
mostrandomi ciò che non avevo colto nelle vite passate e ciò che ancora mi
portavo dietro.
Nessun fardello, ma tanta
voglia di crescere e di mettere a tacere la sofferenza d’anima.
Gli incontri più
importanti sono già scelti dalle anime prima ancora che i corpi fisici si
incontrino, non conosco verità più fondata di questa ora!
Così capii che si
trattava solo di “aspettare” che il destino mettesse a frutto il suo dono
prescelto e che Lancillotto andasse a salvare la sua Ginevra o che Cupido
scagliasse la sua freccia non ad una qualsiasi innamorata ma ad una Donna che
sapesse leggere oltre le apparenze contrattuali.
I contratti erano ormai
consunti e decisi: non si poteva di certo tornare indietro, significava rompere
il Contratto Spirituale: sciogliere ciò che io e “qualcun altro” aveva ben
pensato e studiato di innescare per rendere finalmente libere le Nostre Anime
di poter vivere sul piano terreno ciò che avevamo tralasciato o meglio,
lasciato indietro per dolore, per paure, per mancanze di onestà e umiltà, o forse, per non-amore e scegliere
così di non-vivere, io per ritornare puro spirito e quindi, dire NO alla vita
terrena e l’altra persona, per cadere nell’oblio senza così “guardare”.
E’ in questo modo che
creiamo il “fardello” e lo portiamo nelle incarnazioni a seguire con maggiore
difficoltà e pesantezza.
In seguito, dopo quel
sogno, cercai quella persona in maniera fisica poichè sapevo chi fosse e dove
trovarla. Mi ha riconosciuta e adesso stiamo “aspettando”o forse inconsciamente uno dei due, che il presente
sbaragli dalla nostra strada i sassi o i cespugli che si sono andati a formare
con la pesantezza di quel fardello.
La verità sacra e certa la conosciamo soltanto noi.
Voglio svuotare così le
tasche dal grezzo e dal pesante e passare ad una nuova fase di vita: il
cristallo è qui con me e mi parla, così la sua anima.
C’è forse un Dono più
forte di questo ora nel mio presente?
Il dono di sentire e di
ascoltare chi vuole aiutarmi a vivere questi attimi in modo più calmo e sereno…
Così conosco un Uomo e
una Donna.
Così conosco cosa due
Anime complementari nascondono.
Così imparo la Vita sulla
Terra, passo dopo passo, vita dopo vita.
Grazie.
“Anima, in questa vita c’è bisogno di più anima e sopportare quello che c’è in torno all’anima e non lasciarlo andare ancora per non avere tutti i giorni uguali…l’anima…”
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