Laura Sacchini
Blogger - Scrittrice - Channeler
Coach del Benessere in Herbalife Nutrition

MantraMahori nasce con l'intento di sostenere chi sceglie di camminare libero da paure e costrizioni sociali. Con l'Amore.

Leggendo riga dopo riga, nell'augurio che ti possa essere di aiuto nella vita di tutti i nostri giorni.

Umilmente,

sabato 28 luglio 2012

SABBIA e MARE

                       



Venerdì, 27 luglio 2012

Sabbia e Mare

   Ho il mare dentro..
Mi riempio le mani di sabbia e la lascio scivolare via. Cerco di catturare con lo sguardo ogni granello, ogni luccichio e quello che mi nasconde.
E ritorno con il pensiero al passato, a quella bambina che perdeva le sue mani e il suo sguardo nel gioco silenzioso con quella nuova compagna: la sabbia.
Creavo, toccavo, distruggevo e poi rifacevo ancora e ancora, senza mai perderne il contatto.
 Stava giocando con me, mi stava raccontando i suoi segreti.
Quanti passi l’hanno calpestata senza sapere, conoscere, guardare: è davvero così banale? Così scontato calpestarla solamente?
Eppure per molti lo è.

La luce che vedo è accecante, mi coinvolge e mi riporta a sé.
E’ maestoso e grande questo concilio. Il Sole c’è,  c’è ancora e mi sta guardando, mi sta sollevando.

Non si può capire il gioco delle sue onde, dei suoi raggi se non ci si spoglia completamente dell’armatura che spesso ancora si indossa.
Così capita che a volte si prendano dei lunghi bagliori e si diventa ciechi; non chi il sole lo ha negli occhi però.

Un vagabondo viaggia nel nostro cammino domandandoci la direzione: “la mia strada non è la tua, posso soltanto mostrarti la via, ma questo è il mio percorso, la mia svolta, non la tua”.

L’esperienza porta in sé nuovi vantaggi: quello di conoscersi ancora e ancora sino ad esplorare le nostre profondità ancora nascoste.

Laura
 





mercoledì 25 luglio 2012

Queste mani...



                                                                    Mercoledì, 25 luglio 2012


Queste mani.
Mani capienti,  misteriose, dove bere l’acqua dei miei segreti.
Mani meravigliose, dove attingere i miei ricordi.
Mani spesso dell’India, dove rivolgere il mio pensiero più intimo. Dove tornare un pochino a Casa.
Mani che scivolano, toccano, sentono e dopo si ritraggono per non ascoltare di più..
Unione di forza e di amore, di gioco e di unicità.
Mani sacre, pure, quelle dei bimbi e quelle di donne che hanno viaggiato tanto.
Mani di giganti, di uomini che hanno attraversato mari in tempesta, che hanno vissuto battaglie illusorie mentali ed hanno bevuto dalla coppa del vincitore.
Mani che sanno, che conoscono e che vivono..
Sciolgo ogni incertezza, mi allontano da ogni certezza e lascio che i giorni di questa mia vita scorrano come un fiume in piena, un mare calmo dove consolidare il lavoro di queste mie mani.
Lascio così il vento impetuoso dei giorni scivolare via..
Mi rincarno e mi rivesto.
 Laura

martedì 24 luglio 2012

Va dove ti porta il cuore...


Martedì, 24 luglio 2012

“E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti
parla, alzati e và dove lui ti porta.”
Susanna Tamaro



 Come possiamo trattenere ciò che portiamo dentro, stretto nel nostro cuore?
E’ un flusso magico, d’amore che ci scalda e ci fa sentire diversi. Diversi da tutti coloro che trattengono le emozioni, che chiudono la porta del cuore e fermano. Fermano. Bloccano.
La Vita, la nostra vita, non la possiamo chiudere dentro al barattolo della marmellata e lasciarla li su una credenza, ferma e depositata. Non è un pacchettino chiuso.
Apro la finestra e la porta di Casa ed ascolto.
Il flusso della vita di tutti i giorni scandisce i suoi sapori, i gusti, le percezioni, i sensi.
E’ un mondo in evoluzione questo.
E’ il mondo che scegliamo di cambiare o di ovattare.
La vita circola, così l’amore.
Usciamo di Casa e seguiamo il fiume d’amore che ci conduce e ci rende manifesti ad ogni occhi tristi e persi. Persi di un tempo che ormai non appartiene più.
Usciamo di Casa e facciamo sentire il nostro passo fermo e deciso, sicuro, lento e calmo.
Senza più paure ed inganno.
Mostriamoci come siamo, senza barriere o lucchetti alle serrature.
Ascoltiamo e ascoltiamo ancora, poi alziamoci e seguiamo la strada del nostro cuore.
Sa dove condurci, sa qual è la strada migliore per noi e il luogo dove arrenderci finalmente.
Il nostro cuore sa, conosce i nostri segreti.
Il nostro cammino è sacro quanto scegliamo noi che lo sia.
E’ prezioso, unico.
Indiscutibile.
Con l’amore che mi appartiene…
Laura

domenica 22 luglio 2012

Donne che...


Sabato, 21 luglio 2012

Donne che…
 Caro Diario,
anche se dovrei chiamarti blog, allora, 

Caro Blog,
spesso la vita cambia margini, diventa più stretta e più lunga e segue incessante il suo destino.
Non posso fermare il suo corso.
Il suo fiume è lento e calmo, il suo silenzio è regnante, forte e deciso, allora mi siedo su una roccia grande, bianca, in cima a questa montagna; voglio sedermi su questo mio Himalaya.
Non è il mio trono ma da qui capisco bene ed osservo nei dettagli la mia esistenza.
Deve ancora farsi mattina, non è ancora limpida questa mia visuale.
Cosa ho davanti?
Cosa si sta avviando qui davanti a me?
Cosa mi nasconde ancora questa notte passeggera?
Che fame di sapere, di vedere, di toccare..
Qual’ è il mio pensiero in questa notte faticosa..?
Quali sintomi febbrili ancora da scoprire?

Perché parli poco Mamma?
“Mahori, resta canalizzata in te”, mi suggerisce Lei.

Mi sento come un piccolo monaco, un bimbo che sta imparando il suo percorso di buddhismo e che seduto su quella roccia in cima alla montagna, guarda, osserva incuriosito il paesaggio nuovo che si estende davanti ai suoi occhi, forse ancora increduli e teneramente ingenui.
Non vedo ancora bene ma prendo per mano quel piccolo buddha e mi faccio insegnare la strada.
E’ la mia meditazione contemplativa, il mio silenzio e il mio risveglio.
La mia notte e il mio giorno.
Mi accorgo che è passato troppo poco tempo, il sentiero è lungo eppure, mi sembra di avere già camminato abbastanza in questo percorso di Donna per diventare Donna.
 Ma appartengo ancora a quella età e a quelle  Donne che corrono coi lupi.

Al mio risveglio c’è senz’altro qualcosa che mi rimarrà di questa mia corsa.
Attendo, restando dentro me, ferma, decisa e in silenzio.
Quelle donne selvagge, libere, calme, preziose, dolci, bellissime.
Quelle che profumano di buono, di sano. Quelle che si muovono  poco: pochi passi ma tanta strada d’amore. Quelle donne belle che si svegliano e trovano il momento di riconciliarsi con il mondo prima di scendere dal letto ogni mattina e respirano aria pura nascondendosi dietro ad un sorriso certo. Quelle che non invadono mai e che restano nel proprio cerchio di fuoco sacro.
Quelle donne coraggiose e instancabili. Quelle amanti e quelle amate.
Quelle madri e quelle madri di tutti.

Ebbi un nuovo inizio, così da domattina.
Laura

“Talvolta il vuoto non è assenza, ma piuttosto lunga gestazione. Per i parametri dell’Io la gestazione è sempre troppo lunga. Ma per i parametri dell’anima, i tempi dell’attesa e dell’elaborazione interiore che precede l’evidenza esteriore sono sempre quelli che devono essere”.
Clarissa Pinkola Estés